L'Erasmo

Bimestrale della civiltà europea

(Gennaio 2001 - Dicembre 2006)

«Erasmo da Rotterdam sta in capo a questa rivista come l'emblema della più alta concezione della cultura e del comportamento umani. Ad ogni apparizione del suo nome un nugolo di pensieri ci si affaccia: l'effigie del dio Termine e il motto CEDO NULLI, gravoso per chiunque e più per un letterato, che egli adottò, pronto a correggerne l'imputata arroganza con l'altro socratico del so che non so nulla; il maneggio delle due lingue della tradizione laica dell'Occidente, greco e latino; la pacifica fusione della cultura classica e cristiana; il sovrano dominio non solo dei dotti ma anche dei politici grazie all'inarrivabile scienza e alla sovrana indipendenza; il fascino di una personalità nervosa e serena, ignara di confini ai suoi orizzonti intellettuali; lo scrittore ed editore infaticabile per cui i libri antichi e moderni non avevano segreti e nutrivano ed eccitavano l'esistenza a Londra come a Venezia e a Basilea.

Al risuonare del suo nome ci si affaccia il modello che traccia Huizinga nella memorabile biografia: «La sua perfetta chiarezza e facilità di espressione, la sua vivacità, la sua arguzia, la sua fantasia, il suo brio, il suo umorismo, davano a tutto ciò che egli scriveva un'attrattiva che per i suoi contemporanei era irresistibile, e che seduce ancora noi, quando apriamo uno dei suoi libri. Ciò che egli scrive non è mai vago, mai incomprensibile, e sempre plausibile».

In tutto ciò si scorgono interi i marchi o le aspirazioni della modernità, da lui inaugurata: libertà di giudizio e responsabilità dell'azione; riconoscimento di valori acquisiti e loro continuo sviluppo, così come avviene nel saldo aggancio ai testi fondamentali e nella loro progressiva interpretazione.

Cittadino di tutte le nazioni, Erasmo abbracciò nella sua mente e nei suoi viaggi tutto questo antico continente, che oggi riscopre sulle sue tracce un'unità storica e culturale; prodotta da decine di centri diversi, essi però convergono su alcuni presupposti o dati comuni. Egli posò in tutte le corti e le curie, nei palazzi del potere e nelle università degli studi, ma ancor più volentieri nelle tipografie e nello studiolo dove lo ritrasse Holbein, intento a scrivere, tutto intabarrato, l'intramontabile satira e verità dell'Elogio della Follia.

La rivista ora inaugurata si ritrova in questa natura, idee e opere dell'umanista olandese e della sua Europa. Su tale sfondo presenterà ogni volta eventi, problemi, discussioni sollecitati dall’attualità o degni di esserle proposti. Presenterà opere, fatti e persone del passato e del presente, narrerà storie, curiosità e vicende di libri, più ampiamente e articolatamente in un nucleo tematico iniziale di particolare importanza ed evidenza: questo primo numero si apre così con le fasi finali della vita e con un ritratto assai intrigante di Tommaso Campanella che suscita e lascia una scia di interrogativi: l'Erasmo crede di rimanere sotto l'invocazione del suo eponimo proponendo anche discussioni aperte o ricerche appena avviate. Nei numeri successivi si parlerà della lettura e versioni ed edizioni della Bibbia nella tradizione culturale europea; del galateo come modo e indice di comportamento nelle varie epoche; di Gerolamo Cardano scienziato e scrittore, nel quinto centenario della nascita; e via discorrendo. Cronache e rubriche dirigeranno la nostra attenzione verso un testo o un evento delle varie arti, in prospettiva o in retrospettiva.

L'Erasmo arricchirà il patrimonio culturale con documenti bibliografici e figurativi inediti, grazie anche al vasto fondo raccolto e continuamente arricchito dalla Biblioteca di via Senato nella sua sede milanese. Cercherà un suo stile, di cui la forma e l'iconografia siano esse pure significative, garbato ma esigente. Come sarà certamente il suo lettore».

CARLO CARENA

(Dalla presentazione del I numero)

Rivista diretta da

Carlo Carena (†)

Comitato di direzione

Vittore Branca (†), Guido Canziani, Michele Ciliberto, Tullio Gregory (†), Salvatore Silvano Nigro, Sergio Perosa, Giuseppe Pontiggia (†), Giancarlo Vigorelli (†), Maurizio Vitale (†), Maurizio Vitta

Direttore responsabile

Elena Cardani